Mi piace definirmi figlio
d’arte: mio padre s’interessò come artigiano di poesia e pittura, arti che
tanto mi saranno, poi, utili nel praticare la disciplina teatrale. Il primo
incontro con l’arte espressiva avvenne in ambito musicale attraverso il canto.
Su questa traccia ebbi modo di sperimentare la vocalità in differenti ambiti
stilistici. Terminati gli studi convenzionali m’affacciai sul teatro,
frequentando i primi corsi e seminari, incontrando i miei primi maestri e
lavorando a bottega nel campo della ricerca teatrale. Professionalmente iniziai
nell’87, come attore in un’opera di teatro di figura che vinse il Premio
Nazionale di Teatro Festival di Padova. Da quel momento mi dedicai al teatro,
addentrandomi in quei luoghi privilegiati dove scoprire ed esprimere nuovi
linguaggi artistici: teatro di ricerca e teatro ragazzi.
Entrai nel T.S.B.M. di Otello
Sarzi compagnia storica tra le prime in Italia a sperimentare e promuovere il
teatro per ragazzi. In questa scuola-bottega mi sono formato e trasformato
professionalmente in aiuto-regista, regista, autore di testi per il teatro e
attore realizzando una quindicina di opere fra cui: “Pierino e il Lupo”
liberamente ispirato all’opera di Prokofiev (produzione T.S.B.M. per RAITRE,
segnalato al Festival Internazionale di Burattini di Mistelbach a Vienna,
Austria); “La rosa di San Giorgio” liberamente tratto dall’ omonimo racconto di
J. Sennell e “Gulliver” liberamente tratto dall’omonimo racconto di J.Swift
(produzioni T.S.B.M., selezionati Festival ETI Stregagatto ’94, ’95, ’97);
l’opera musicale “Tancredi e Clorinda” di Monteverdi (coproduzione
T.S.B.M./Cappella Musicale di San Petronio di Bologna, Festival di musica
antica di La Chaise Dieu a Lione, Francia) e altri ancora.
Momento centrale di
quest’esperienza professionale è stato l’incontro con il maestro Otello che mi
ha iniziato all’arte del burattinaio.
Nel mio percorso ho voluto
mantenere un forte legame col canto affinando le tecniche vocali. Ho compiuto
studi vocali con l’attrice e cantante Gabriella Bartolomei, stage di canto
armonico con l’attrice e cantante Sainkho Namchylak, di canto arabo con il cantante e poeta Ahmed Ben Dhiad, di
canto tradizionale indiano” condotto da Frederich Glorian. Continuo ad esperire
nel campo della vocalità e del canto compiendo ricerche nell’ambito della
musica tradizionale emiliana collaborando con i Desperanto quintet.
Dal ’98 lavoro come
free-lance per sviluppare e affinare un percorso artistico d’esplorazione sui
linguaggi espressivi dell’attore. Come “aggiornamento” professionale pratico
l’arte marziale dell’ aikido e la sua tecnica interna l’aikishintaiso.
Mi sono dedicato
all’insegnamento e all’educazione teatrale nella scuola, luogo ideale per
proseguire la sperimentazione. Per dieci anni sono stato titolare della
cattedra di “Attività e Cultura Teatrale” presso il Liceo Classico Statale G.
D. Romagnosi di Parma, esperimento unico in ambito nazionale, dove l’agire il
teatro è divenuta materia curricolare intergrata alle canoniche materie umanistiche.
Nel laboratorio pomeridiano permanente ho poi curato la messa in scena di vari
progetti segnalati nei più importanti festival nazionali ed europei del teatro
giovanile.Proseguo il mio percorso artistico come regista, autore, attore e
burattinaio in progetti di teatro-musica: produzione Umbertiner Pha Bi “Un
soldato”, liberamente ispirato al “Macbeth”, produzione Umbertiner Pha Bi “Erre
Tre”, liberamente ispirato al “Riccardo III” ("Festival
Shakespeariano" di Verona). Mi occupo della direzione artistica di Scenari
Armonici, compagnia che persegue una linea poetica improntata allo stile
epico-narrativo, con particolare attenzione alle vicende storiche e letterarie
italiane, e promuove l’incontro tra teatro e musica. Tra le opere messe in
scena “Oratorio per Fiume” monologo dedicato all’impresa Dannunziana del ’19,
“Opera al RBV” sull’Unità d’Italia, e studi scenici sulla poesia italiana di
Dante Alighieri, Giovanni Pascoli e Gabriele D’Annunzio.